giovedì 3 giugno 2010
Dove hai vissuto, quali ambienti hai respirato e quali ti hanno influenzato in questi anni?
Credo che l’essere nata a Lugano e l’aver sempre vissuto in ambienti eterogenei siano due fattori importanti del mio essere internazionale, del mio amore per contrasti e l’interdisciplinarietà.
Gli anni a Perugia sono stati di ribellione e introspezione e hanno fatto crescere in me la forte sensazione che la spiritualità governi la nostra fisicità.
Poi, sbocciato il mio lato femminile è arrivata anche la danza classica, Londra, l’inglese e le estati in giro per l’Europa.
Ma La mia ricerca per uno stile si è realizzata a Milano, un ambiente estetico, intellettuale, creativo e ricco di eventi e sperimentazioni.
Poi lo strappo: il Venezuela, terra di danza e allegria, che ha rimescolato le mie priorità e a dato inizio ad un cammino alternativo e ad incontri importanti che mi hanno portata a frequentare Hong Kong.
Quando tutto sembrava perfetto ho deciso di partire per gli Stati Uniti.
Miami e New York, due anni di esperienze a forte impatto emotivo e professionale e di innumerevoli viaggi in Cile, Uruguay, Guatemala,…
Dopo tanto viaggiare sono rientrata a Milano con un bagaglio immenso, e la percezione di essere profondamente cambiata. Ho rinnovato legami profondi e dopo due anni meravigliosi ma irrequieti, ancora tanti viaggi: Dubai, Cina, Hong Kong, India.
Nel 2000 il rientro ‘meteora’ a Perugia dove mi sono trovata a vivere per quasi un anno nello splendido casale di Corciano che ha da poco ospitato la mostra delle H*Chairs.
E poi la Cina…
Come mai sei arrivata fino a Shanghai? Cosa o chi ti ha portato fino a lì?
…A inizio 2001, il mio primo viaggio a Pechino, megalopoli desertica e inquietante con due primedonne: la Città Proibita e la Grande Muraglia che penetrano la resistenza ed entrano nell’anima.
Nel 2002 andai a Shanghai e per cercare casa. Un progetto a tempo determinato dicevo, durato poi ben 6 anni. L’incontro con un’amica di Hong Kong mi ha introdotto in un circuito di creativi molto speciali. Fu un seminario di 3 giorni su come collegare l’inconscio al conscio e affrontare le proprie ombre a generare sinergie estremamente positive, ispirare il mio lavoro e trasformare la mia vita.
Quali sono i luoghi a cui sei maggiormente legata? Ora dove vivi?
Sono molti e sono legami emozionali che variano con il variare degli stati d'animo.
Ogni luogo è il punto di partenza e di arrivo o viceversa. L'architettura e i luoghi hanno un'identità che può sposare la nostra o essere un'infatuazione temporanea.
Del Venezuela ho amato la musica e il senso di gioia e abbandono al ritmo; di Hong Kong il colonialismo postmoderno rosso e blu, di Shanghai l’anima ribelle dell’India i gialli, i verdi, i fucsia spirituali, di Berlino lo stile e i contrasti e Pechino che è la sua sorella dell'est.
Ho amato Milano che in questo momento sento distante… E poi Londra cosi ricca di tendenze e di stile, Parigi cosi chic e borghese. Amo Roma ridondante di un passato, Buenos Aires con la sua nostalgia tanguera e poi l’Africa dove la natura rende selvaggi anche gli uomini.
Ora vivo a Perugia da due anni, e torno in Asia per progetti. Ho scelto una vita più semplice. Credo che questa terra sia un piccolo Eden di opportunità e spero che che le nuove tendenze creative possano anche qui esprimerci come dovrebbero.
Etichette: biografia, Monica Bertini
2 commenti:
E' molto brava, ho visto la poltrona su design your life...
sono curioso di vedere le altre sedute!
Ciao. Marco
Grazie Marco, sei molto gentile. Se ti fa piacere, in data 1 luglio ci sara' un evento molto speciale all'OFFICINA 34 di Foligno.
Sei invitato!
A presto
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