martedì 28 settembre 2010

Etimologia ilil



ilil: come dobbiamo leggerlo? E come dobbiamo interpretarlo?


ilil é l'acronimo delle parole “informal illusion”, il nostro nome completo.

Informal é ciò che é slegato dalla forma, dalla norma, dal protocollo.

Illusion é ciò che é altro da quello che percepiscono i sensi.

Questi concetti rappresentano la nostra filosofia progettuale, un approccio al progetto e al prodotto che cerca di far vedere al di là, che sposta l'attenzione sui dettagli, che gioca con le forme e trova nuovi usi facendo entrare in relazione mondi diversi.

mercoledì 22 settembre 2010

Profilo lavorativo - ilil


Nella nostra percezione siete un po’ artigiani, un po’ stylist, un po’ designer, voi come vi definireste?


Credo che oggi sia molto difficile mettere delle definizioni, delle etichette, la realtà delle persone é diventata complessa.

Effettivamente noi ci sentiamo un po' tutte queste cose, a seconda delle fasi di un progetto una componente diventa predominante rispetto alle altre. Quando abbiamo deciso di disegnare la nostra collezione sapevamo che ci saremmo dovuti occupare di ogni aspetto, essere di volta in volta grafici, ufficio stampa, allestitori, la parola che quindi può riassumere tutto é progettista.


La vostra creatività percorre varie dimensioni artistiche a quali di queste si avvicina di più?


Facciamo veramente fatica a rispondere a questa domanda!

Quello che cerchiamo di fare in ogni nostro progetto é raccontare una storia, un mondo, senza usare necessariamente le parole.

venerdì 17 settembre 2010

Percorsi di vita - ilil


Quali sono stati i vostri trascorsi professionali?


D: Oltre ad ilil mi occupo principalmente di video, già durante l'università lavoravo per una casa di produzione, la Stalker Video di Milano.

In seguito ho lavorato per diversi anni per MTV, con la quale continuo a collaborare come videomaker freelance. Mi occupo principalmente di documentari, ho sempre trovato affascinante il racconto della realtà.

In parallelo a questo ho continuato ad interessarmi di design e fashion design progettando delle piccole collezioni rimaste a livello di prototipo.


A:Nel mio caso penso che le scelte professionali siano state influenzate dal lavoro dei miei genitori. Essere cresciuto con la stanza dei giochi vicino alla sala modellistica dell’azienda di famiglia ha sicuramente giocato un ruolo fondamentale.

Finito il liceo ho deciso di iscrivermi al Politecnico di Milano e dopo brevi periodi di stage a Milano sono tornato a Bologna dove collaboro con i miei genitori all’interno dell’ufficio stile e dell’area marketing e comunicazione. Quando porto avanti un progetto mi piace seguirne tutti gli aspetti che lo riguardano.

Dallo scorso gennaio collaboro anche con la Biblioteca della Moda, presso il Politecnico di Milano, nel ruolo di ricercatore.

Che cosa vi ha portato a lavorare insieme? Come vi siete conosciuti …

Alessandro ed io ci siamo conosciuti al Politecnico di Milano, dove abbiamo studiato entrambi Design della Moda. Anche se non abbiamo iniziato subito a lavorare insieme siamo diventati amici.

E' stato quando ormai l'università era finita ed io mi ero trasferita a Parigi, che abbiamo deciso di realizzare qualcosa insieme. Dopo qualche mese sono rientrata a Milano e la cosa ha iniziato a prendere forma: Ale aveva già fatto un immenso lavoro di ricerca sul mondo della tavola e degli accessori, da lì siamo partiti.

E' stato tutto molto naturale, abbiamo una visione del progetto e del lavoro simile: il gioco e l'ironia sono gli elementi centrali del nostro approccio.

lunedì 13 settembre 2010

ilil - Profilo personale



Dove siete cresciuti?

Désirée: Sono cresciuta nella provincia milanese, nella terra di mezzo senza identità che circonda la grande città.


Alessandro: Sono nato e cresciuto a Bologna circondato dai miei genitori, dalla tata “Jana” e dai miei quattro fratelli, gli unici che mi fanno sentire veramente a casa (oltre ad un buon piatto di tortellini!)



A quali luoghi siete maggiormente legati? E ora dove vivete?


D: La Calabria é la mia regione d'origine da parte di mio padre. E' il luogo che mi permette di riconnettermi alla terra, dove posso ancora ammirare i falchi volare, le volpi e cinghiali che ti fissano da pochi metri sbarrandoti la strada.

Boeblingen, in Germania, é la città dove é cresciuta mia madre,. Non si può considerare propriamente una bella città, però ho mille ricordi di momenti felici vissuti lì: una passeggiata nel bosco con la nonna, i dischi delle favole in tedesco, la neve – tanta e che rimane bianca a lungo.

Parigi l'ho scoperta da adulta e ho avuto l'immenso regalo di poterci vivere per due anni. E' una città da un certo punto di vista difficile, chiusa, ma di una bellezza sconvolgente: i parchi, le librerie, i mille quartieri tutti con un'anima singolare.

Da qualche mese vivo a Barcellona. Adoro il mio quartiere, Gracia, é come un piccolo villaggio all'interno della città. Mi piace lavorare con la finestra aperta e sentire i rumori della strada: il venditore che batte sulla bombola del gas per richiamare l'attenzione, le voci dei bambini che giocano, le signore del comitato delle feste che fanno chiudere la strada per addobbarla.


A: Se dovessi stilare una classifica sicuramente metterei al primo posto la Sardegna. Durante il loro viaggio di nozze – i lontani anni Settanta - i miei genitori hanno visto un terreno completamente isolato e da allora quello è il nostro ritiro. Appena posso parto anche per pochi giorni solo per ritrovare il mio equilibrio.

Poi ci sono le città dove abitano i miei migliori amici: Désirée a Barcelona, e prima a Parigi, Benedetta a Londra, Marco e Marika a Novara, etc.. dove riesco ad abbinare il piacere di un viaggio alla compagnia di persone che coltivano i miei stessi interessi e stile di vita.

Adesso vivo tra Bologna e Milano, due realtà molto diverse tra loro ma che mi completano.

giovedì 9 settembre 2010

Anteprima ilil.

"E' nato prima il bottone o l'asola?"
Un quesito un po' bizzarro, su cui vi lasciamo allegramente riflettere, in attesa di scoprire i nostri prossimi ospiti... creatori di insolite asole e "giocolieri" di bottoni.
L'appuntamento con loro è a partire da lunedì 13.

 

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