venerdì 23 luglio 2010

Focus ceramica


Ci hanno molto incuriosito i tuoi vasi, come nasce la tua collezione? Cosa ti ha inspirato?

Avevo voglia di realizzare degli oggetti che si trovassero in tutte le case, e il vaso è uno di questi, ma molto spesso non si distingue né per una bella forma, né per un bel colore. Uno dei miei principi fondamentali è abbellire ambienti e oggetti che sembrano privi di vita, sterili. Cosi ho cercato di renderli poeticamente più attuali, dando loro forme e colori che li rendessero particolari, puntando sull’originalità.


In particolare, raccontaci qualcosa in più di quelli che per noi sono i due “estremi” dei tuoi vasi, il primitivo e il metropolitano:

- primitive vase Allosauro

- Thorny vaso torchiato

Primitive Vase nasce dopo una visita al Museo delle scienze naturali di Milano, dove sono rimasta affascinata in particolar modo dalla bellezza e dall’imponenza degli animali preistorici. Per quel che riguarda Thorny il vaso borchiato, tutto è nato osservando un gruppo di punk stile inglese, pieni di borchie e spille da balia, che si trovavano in zona Ticinese. Quindi si, in un certo senso raffigurano l’aspetto primitivo e metropolitano, le due facce di una moneta che in questo caso è Milano.



I fiori in ceramica ci sono piaciuti molto, sei riuscita a dargli, allo stesso tempo, solidità e leggerezza. Si può dire che questo tuo lavoro rispecchi la tua “filosofia” creativa? Ce ne puoi parlare un po’?

Direi di si. I fiori di ceramica sono quasi l’emblema della mia filosofia creativa, tant’è che uno di essi è diventato il simbolo del progetto Alko che sto cercando di avviare con l’architetto Angelo Stoli. L’idea dei fiori è nata dal desiderio di realizzare un complemento d’arredo in omaggio alla natura. Ne ho ideati alcuni stilizzati per abbellire la casa o qualsiasi altro ambiente, con il pregio di non appassire mai.

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